Parlare in modo complicato, utilizzare parole difficili sta a segnalare che si fa parte dei privilegiati, si viene invitati ai convegni, coperti di onori. Ma bisogna chiedersi se tutti quei discorsi hanno un contenuto, se non si riesce a dire la stessa cosa con parole semplici. E’ quasi sempre possibile.
(Noam Chomsky)
Questo il primo intento del mio blog: parlare in modo semplice ma non semplicistico di cose complesse.
Perché il nome?
Nella società odierna assistiamo sempre più ad un ingabbiamento delle libertà individuali che, gioco forza, porta ad un ingabbiamento delle identità individuali.
Ci sono però casi in cui le “gabbie” sono gabbie storiche, a volte arrugginite ma ancora sufficientemente forti da non essere smantellate. Anzi, spesso, c’è chi si dedica ad una accurata opera di manutenzione delle stesse.
Perchè ho scelto questo termine? Perchè mi sembra possa ben riguardare i diversi ambiti di cui mi occupo, ambiti che fanno riferimento a persone che vivono ingabbiate in qualcosa, le cui identità crescono e si formano vincolate da queste gabbie.
Lo stesso disagio psicologico è una gabbia che ci limita nel nostro agire nel mondo.
Ma qui parlo di gabbie specifiche.
Sono gabbie formate da sbarre di pregiudizio, catene di disgusto, chiavistelli di paura quelle in cui sono chiuse tutte le identità lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT).
Sono gabbie chimiche o comportamentali quelle che tengono segregate le identità dipendenti.
Sono gabbie relazionali, sociali, quelle che tengono sotto chiave ancora oggi molte donne.
Sono gabbie tecnologiche quelle in cui possiamo ritrovarci rinchiusi pensando al contrario di esserne meri fruitori.
Sono gabbie mentali quelle in cui il nostro stesso pensiero ci racchiude in circuiti vorticosi di razionalità, in pericolosi labirinti senza fine.
Ma se ci pensate, in generale, ognuno di noi ha proprie gabbie personali.
Mentre non si può, a livello psicologico, agire più di tanto sugli aspetti sociali si può di sicuro agire su quelle che sono le gabbie individuali, spesso ancora più radicate di quelle sociali.
E piano piano, con la comprensione delle stesse, e del loro ruolo nella nostra vita, smantellarle.
Immagine in evidenza by PR Grafica
Sonia Bertinat
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