Il mio sogno da liceale era quello di studiare pediatria per occuparmi di bambini. Non c’era ancora, allora, la facoltà di Psicologia a Torino. Venne aperta nel 1989 e io mi laureai nel 1990. La scelta a quel punto era chiara: Psicologia Clinica e di Comunità con indirizzo Clinico-Evolutivo.
I fatti della vita poi, si sa, intervengono nei nostri sogni (o quelli che crediamo tali) e arrivata al tirocinio post lauream mi trovo sbarrata la porta del Servizio di Neuropsichiatria infantile per aver fatto richiesta con troppa calma e avendo davanti almeno 20 colleghi, Opto quindi per il Sert e qui scopro il mondo della dipendenza, poco se non per nulla affrontato in Università.
Quindi mi dico: lavorerò con le dipendenze!
E invece no. Di nuovo il caso (e le occasioni) mi portano su un’altra strada e trovo lavoro in una Comunità Psichiatrica e qui scopro un’altra affinità.
Continuo per anni a nutrire queste due anime: lavoro in psichiatria e tirocinio al Sert (questa volta per il tirocinio di specializzazione che mi porterà a conseguire la qualifica di Psicoterapeuta Individuale e di Gruppo con l’uso di tecniche psicodrammatiche)
Nel mentre, al Sert, accanto alle dipendenze “classiche” da sostanza, cominciano ad affacciarsi quelle comportamentali, in primis il gioco d’azzardo. Partecipo all’apertura dell’Ambulatorio per il trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico del Sert presso cui facevo il tirocinio. E’ il 2004. Allora non lo sapevo ancora ma questa esperienza avrebbe segnato la mia consacrazione al Sert e il successivo abbandono, avendo vinto il concorso per la convenzione al Sert, del mio lavoro in psichiatria.
Le ore di convenzione part time, mi hanno permesso di poter sviluppare altri interessi nella mia attività privata. Accanto all’approfondimento delle tematiche legate alle dipendenze comportamentali, in particolare le dipendenze digitali e l’impatto delle tecnologie sulla psiche e sul comportamento umano, comincio ad approfondire le tematiche legate alle identità sessuali (identità di genere, orientamento sessuale ecc).
Questo mi porta a conoscere e collaborare con colleghi che si occupano del tema. E da due anni a far parte del Direttivo della SIPSIS-Società Italiana per lo Studio delle Identità Sessuali.
Faccio parte anche di Altra Psicologia, un’associazione di categoria che si occupa di Informazione, tutela e promozione della professione.
Nel 2012 decido di dar spazio ad un’altra passione che è quella per le nuove tecnologie e la scrittura per cui decido di aprire il blog Identità in Gabbia per poter parlare dei temi che mi stanno a cuore in modo semplice e divulgativo, calandoli nell’esperienza di tutti i giorni.
Scopro poi un’altra mia anima: quella di formatrice in progetti di prevenzione e informazione con adulti e adolescenti e bambini sui temi del cyberbullismo (portato avanti come socia CSIG – Centro Studi Informatica Giuridica Ivrea-Torino), educazione affettiva e digitale, tematiche LGBT.
E visto che il mio sogno di bambina era fare la maestra, forse, un po’, ho chiuso il cerchio.
Se vuoi contattarmi o sapere dove ricevo visita questa pagina!
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