Tenebre

Il mondo sovrannaturale, alla fine, sono le tenebre del nostro spirito. Prima che nel diciannovesimo secolo facessero la loro apparizione Freud e Jung, che con la psicanalisi hanno illuminato l’inconscio, la stretta interdipendenza fra questi due tipi di tenebre era un fatto talmente ovvio da non meritare nemmeno troppi ragionamenti, e non era neppure considerata una metafora. Anzi persino parlare di interdipendenza era un costrutto mentale. Prima che Edison inventasse la luce elettrica, la maggior parte del mondo era letteralmente avvolta da tenebre buie e nere. E le tenebre interiori, dello spirito, si fondevano con quelle esteriori, fisiche, senza nessun confine a dividerle, quindi erano strettamente collegate. (…) Probabilmente per le persone di quel tempo sarebbe stato impossibile considerare quei due tipi di tenebre come due entità separate. Però noi che viviamo in quest’epoca abbiamo perso questa concezione unitaria. Le tenebre del mondo esteriore sono completamente scomparse, ma quelle dello spirito rimangono più o meno identiche. Quelle parti del nostro essere che chiamiamo io e coscienza, come iceberg, sono per la maggior parte sprofondati nelle tenebre. Questa alienazione può in alcuni casi produrre confusione contraddizioni profonde.

Murakami, Kafka sulla spiaggia
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Sonia Bertinat

Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico. Da anni mi occupo di dipendenze da sostanza e comportamentali. In parallelo mi occupo di tematiche LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e dell'impatto delle nuove tecnologie sulla vita intrapsichica e relazionale delle persone.

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