Mi occupo di questo tema da tempo.
Ne ho scritto diffusamente sia sul blog che su articoli esterni.
Me ne occupo perché lavorando nelle dipendenze da anni ho avuto modo di incontrare molte persona (spesso donne ma non solo) che presentavano difficoltà relazionali ascrivibili alle caratteristiche individuate per la dipendenza affettiva.
Già a partire dagli scritti della Norwood si identifica nel lavoro di gruppo una delle più grosse risorse per queste problematiche.
Ma i gruppi in Italia ci sono? Che valenza hanno? Sono a valenza psicologica (ossia condotti da uno psicologo e/o psicoterapeuta) oppure di automutuoaiuto o counseling?
Essendo attiva sui social, anche su questo tema, mi è capitato di ricevere richieste in merito a risorse specifiche. In ultimo una donna del centro Italia. Attivo immediatamente la “scansione risorse Italia” attraverso la piccola rete di colleghi che ho costruito negli anni e mi appresto a ricevere le risorse con lo scopo di fornirle non solo alla donna che me le ha richieste ma anche di divulgarle magari a mo’ di mappa.
E mi rendo conto che le risorse reperite dalla mia rete sono scarse se non nulle. Ho trovato risorse compatibili ma non specifiche. Risorse che appartengono all’area dell’automutuoaiuto ma non ad un’ area psicoterapeutica.
E mi sorge un pensiero a questo punto.
E mi sorge un pensiero a questo punto.
Siamo noi ad enfatizzare un problema che non esiste (perlomeno non nella misura che immaginiamo) per cui il nostro volerci lavorare non è opportuno non essendoci domanda oppure è un’area di domanda che non viene intercettata da noi psi?
Oppure ce ne si occupa ma non si mettono in rete le informazioni relative a queste attività?
Oppure ce ne si occupa ma non si mettono in rete le informazioni relative a queste attività?
C’è poi chi aveva attivato gruppi s
pecifici li fa poi chiusi.
pecifici li fa poi chiusi.
Ne si potrebbe dedurre che no, non c’è domanda.
Eppure nel mio piccolo, di donne (ma arrivano anche uomini) che vivono le relazioni in modo disfunzionale, sostanze emotive che assumono quotidianamente e di cui non possono fare senza, ne vedo.
Il gruppo non è più la soluzione?
Sono problematiche che interessano poco i colleghi italiani?
Non c’è una richiesta perché non c’è il problema o perlomeno c’è difficoltà a consapevolizzare il problema?
Mi piacerebbe avere la vostra opinione. Colleghi e non.
Dal confronto chissà che non si trovino risorse nuove.
Dal confronto chissà che non si trovino risorse nuove.
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Sonia Bertinat
Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico. Da anni mi occupo di dipendenze da sostanza e comportamentali. In parallelo mi occupo di tematiche LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e dell'impatto delle nuove tecnologie sulla vita intrapsichica e relazionale delle persone.
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