Ma non è così… il gioco è sempre d’azzardo nel momento in cui il suo esito è affidato al caso, c’è una posta in denaro o oggetti di valore e la posta non si può riavere indietro.
Ora, se pensate, questi criteri si applicano a tutti i giochi che oggi incontriamo entrando in un bar, in un autogrill, in una tabaccheria o andando su internet. Lotto, superenalotto, gratta e vinci, slot machine, pocker e via di seguito.
Per molti rimangono innocui passatempi da fine settimana, da condividere in famiglia o con gli amici nella rara speranza di una vincita che cambi la vita. Ma rimane lì, non invade la vita e la mente di queste persone e se non possono giocare, questo non influisce sul loro umore.
Se, invece, il gioco diventa prioritario nella nostra vita, se viene prima di lavoro, affetti, vita sociale allora diventa sicuramente problematico e può diventare patologico.
Il gioco può diventare una vera e propria dipendenza come quella da alcol, da nicotina o da sostanze psicotrope. L’assenza di una sostanza non fa si che sia meno invasiva e deleteria per la vita della persona.
Oltre ai danni economici, quello che più si mette in gioco e si perde, é la propria vita, le proprie relazioni familiari e sociali. E spesso, anche il lavoro o la scuola.
Si pensa, mi rifaccio e smetto, ma non è così… si mente, prima di tutto a sè stessi.
Niente paura. Basta riconoscere il problema e chiedere aiuto ai professionisti competenti presenti sia nel servizio pubblico nazionale sia in associazioni private.
Prendi in mano la tua vita, non giocartela!
Se pensi di avere problemi di gioco, o qualcuno vicino a te ti critica per la tua abitudine di gioco prova a fare questo test.
Se vuoi possiamo parlarne qui
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Sonia Bertinat
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