Sembrerebbe quasi il titolo di una fiaba, ma no, questa è realtà.
Oggi ho avuto una giornata intensa, come tutti i mercoledì.
Sono giunta a casa con la testa densa di storie, lacrime, risa che ho incontrato attraverso le persone che ho visto oggi.
Mio intento era quindi quello di farmi una bella passeggiata rilassante nel verde per poi continuare il relax a casa.
Vado a fare la passeggiata rigenerante e al mio rientro prendo il telefono per dare una scorsa a Facebook.
E il mio relax mentale si è interrotto a causa del Fertility Day.
Il primo step: un post vago
Il primo post che incontro è quello di Luca Bedino, il nostro Ignorante con Stile.
Non avendo ancora letto nulla, e conscia dell’ironia dell’autore, immagino abbia amplificato una frase infelice del politico. Commento quindi ironicamente (non pensando a quanto sarebbe risultata distante tale affermazione dal contesto)
Vuoi dire che rivedranno la legge 40 e inseriranno l’eterologa vero?
Inutile dire come io venga subito riportata alla realtà.
Il secondo step: le immagini
Continuo a ‘sfogliare’ (segnalo che il correttore voleva scrivessi ‘sfigliare’) e tra i tanti post sibillini o indignati che ancora non mi fanno capire il fatto in sé, incappo in un post condiviso da un’amica
Immaginate ora l’esoftalmo di cui sono già notata che sismologica a dismisura nello scorrere queste immagini.
Ma questa è la migliore (non so se ci fossero anche api e fiori nel sito)
Dotata da un insano masochismo proseguo.
Il terzo step: “Cara Ministra ti scrivo”
Leggo quindi una lettera scritta da una collega che sta suscitando un notevole appoggio da molt* collegh* che vogliono sottoscriverla.
Leggendola ho avuto un notevole sunto di quanto il progetto del Fertility Day significasse (qui potete leggerlo per intero in tutto il suo splendore).
Ho immediatamente sentito una vertigine causata sicuramente dalla distorsione spazio temporale che mi/ci ha catapultato direttamente negli anni del ventennio. Sì, quel ventennio.
Un’invito, per essere sintetici, alle donne in primis (ma non sono risparmiati gli uomini) per il carpe diem e riprendere il proprio posto di valore nella società: fare figli.
Un insulto a tutti non solo a chi non può avere figli o a chi non vuole farli. Un discorso slegato dal tempo e di un’arretratezza paurosa.
E forse dato dalla vertigine, più probabilmente dai contenuti, mi sale lo sconforto. Sono andata ‘blaterando’ in giro per il Piemonte per mesi sugli stereotipi di genere, su come l’ideologia gender (nel senso inteso dai ‘detrattori’) non esistesse (per farla breve), e questo è ciò che otteniamo. Braccia e mascella cadono immediatamente vittime della forza di gravità (non solo in senso newtoniano).
La lettera la trovate qui.
Il quarto step: un sito ribaltato
Leggo poi che il sito della giornata in oggetto è stato chiuso o perlomeno svuotato dei contenuti a causa dell’andata di polemiche.
Questa è la schermata attuale, che mantiene, a simbolo memore del tutto che è svanito, il logo, che non commento.
Ovviamente i contenuti stanno girando per il web e ogni volta che si pensava di aver visto il peggio ne appare uno che ci smentisce nella nostra illusione.
Per me il top è stato il videogioco della fertilità in cui un eroico spermatozoo cerca di evitare lungo il percorso i ‘nemici della fertilità’.
Se avete coraggio, o siete masochisti come me, potete vederlo qui.
Giornata Conclusa
Ho concluso l’excursus con l’ironia, che da sempre ci aiuta a reggere le brutture in cui incappiamo.
Vi lascio, una per tutte, con questa di Fanpage.it
Vi chiedo scusa per quanto sto scrivendo ma non resisto.
Cittadini di tutta Italia, riproducetevi! (Indecorosa citazione)
Sonia Bertinat
Ultimi post di Sonia Bertinat (vedi tutti)
- La fatica del cominciare - 5 Marzo 2022
- “Game Hero” contro il panico morale verso i videogiochi - 16 Novembre 2021
- Umanità digitale - 29 Ottobre 2021
Comments 4
Che dire…Ecco mi era sfuggito tutto questo, a causa di impegni(e li ringrazio di ciò). Grazie per le tue parole, davvero immagini “da accapponare la pelle”. E senza rispetto, e questo è ancora più grave.
Author
Carissima Monica, mi dispiace essere stata latrice di questa notizia. Sono assolutamente senza parole per quel poco che ho visto. Ma grazie a te per aver letto 🙂
Pingback: Sessismo mediatico: dalle Olimpiadi a Venezia - Identità in gabbia di Sonia Bertinat
Pingback: Ex cathedra ovvero il giudizio supponente - Identità in gabbia di Sonia Bertinat